Dichiarazione sostitutiva di certificazione art 46: a che cosa serve? Quando si richiede?

Dichiarazione sostitutiva di certificazione art 46

La dichiarazione sostitutiva di certificazione art 46 e 47 del DPR n. 445/2000 rappresenta quella che comunemente è chiamata “autocertificazione”. Nel corso del 2020 abbiamo avuto modo di toccare con mano l’utilità e le modalità di impiego delle autocertificazioni tramite quelle necessarie per gli spostamenti durante i vari periodi di lockdown. Le autocertificazioni, però, possono essere utilizzate per diversi motivi e ragioni, come si può leggere nelle prossime righe.

Dichiarazione sostitutiva di certificazione art 46

La dichiarazione sostitutiva di certificazione art 46 e 47, spesso chiamata più semplicemente autocertificazione, consiste in una dichiarazione redatta e sottoscritta da un soggetto nel suo stesso interesse. Al suo interno sono infatti certificati stati, fatti e qualità personali del soggetto. L’autocertificazione è quindi impiegata nei rapporti con la Pubblica Amministrazione e con i concessionari ed i gestori di pubblici servizi, così come stabilito dal D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445.

Di conseguenza, la dichiarazione sostitutiva di certificazione art 46 e 47 non solo ha lo stesso valore dei certificati e degli atti di notorietà rilasciati dalla Pubblica Amministrativa, ma in alcuni casi li può anche sostituire. Ciò significa che la dichiarazione sostitutiva di certificazione art 46 e 47 può essere impiegata da tutti i cittadini italiani, dell’Unione Europea ed extracomunitari in possesso di regolare permesso di soggiorno.

Le norme che regolano la produzione di autocertificazioni contenenti dati anagrafici sono quelle di cui agli articoli 46 e 47 del DPR n. 445/2000. L’articolo 46 definisce gli stati, le qualità personali e i fatti per i quali può essere utilizzata una dichiarazione sostitutiva di certificazione. Il successivo articolo, al contrario, definisce le modalità e l’ambito di utilizzo di tale dichiarazione sostitutiva di certificazione.

Inoltre, l’articolo 47 del DPR n. 445/2000 stabilisce che dichiarazione sostitutiva di certificazione può essere impiegata anche per dichiarare stati, qualità personali e fatti relativi ad altri soggetti di cui il dichiarate abbia diretta conoscenza.

Quando si può usare una autocertificazione?

I motivi per i quali si ha la facoltà di ricorrere alla dichiarazione sostitutiva di certificazione (autocertificazione) sono molteplici. All’interno dell’autocertificazione possono essere contenute dichiarazioni sottoscritte dall’interessato e prodotte in sostituzione delle normali certificazioni. Secondo l’articolo 46 del DPR n. 445/2000, le dichiarazioni possono riguardare i seguenti stati, qualità personali e fatti:

  • data e il luogo di nascita;
  • residenza;
  • cittadinanza;
  • godimento dei diritti civili e politici;
  • stato di celibe, coniugato, vedovo o stato libero;
  • stato di famiglia;
  • esistenza in vita;
  • nascita del figlio, decesso del coniuge, dell’ascendente o discendente;
  • iscrizione in albi, in elenchi tenuti da pubbliche amministrazioni;
    appartenenza a ordini professionali;
  • titolo di studio, esami sostenuti;
  • qualifica professionale posseduta, titolo di specializzazione, di abilitazione, di formazione, di aggiornamento e di qualificazione tecnica;
  • situazione reddituale o economica anche ai fini della concessione dei benefici di qualsiasi tipo previsti da leggi speciali;
  • qualità di vivenza a carico;
  • assolvimento di specifici obblighi contributivi con l’indicazione dell’ammontare corrisposto;
  • possesso e numero del codice fiscale, della partita IVA e di qualsiasi dato presente nell’archivio dell’anagrafe tributaria;
  • qualità di studente;
  • stato di disoccupazione;
  • qualità di pensionato e categoria di pensione;
  • qualità di legale rappresentante di persone fisiche o giuridiche, di tutore, di curatore e simili;
  • iscrizione presso associazioni o formazioni sociali di qualsiasi tipo;
  • tutte le situazioni relative all’adempimento degli obblighi militari, ivi comprese quelle attestate nel foglio matricolare dello stato di servizio;
  • tutti i dati a diretta conoscenza dell’interessato contenuti nei registri dello stato civile;

Per di più, può essere contenuta la dichiarazione di non:

  • aver riportato condanne penali e di non essere destinatario di provvedimenti che riguardano l’applicazione di misure di prevenzione, di decisioni civili e di provvedimenti amministrativi iscritti nel casellario giudiziale ai sensi della vigente normativa;
  • essere a conoscenza di essere sottoposto a procedimenti penali;
  • trovarsi in stato di liquidazione o di fallimento e di non aver presentato domanda di concordato.

Leggi sullo stesso argomento:

Be the first to comment on "Dichiarazione sostitutiva di certificazione art 46: a che cosa serve? Quando si richiede?"

Leave a comment

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi