Mediocredito italiano: che servizi offre questa banca? Dove si trova la sua sede legale?

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Fino a pochi anni fa esisteva ancora l’istituto regionale di mediocredito, poi diventato Mediocredito Italiano. Nel 2019, con la fusione con Intesa Sanpaolo, l’offerta per i clienti è rimasta solida. Nelle prossime righe scopriremo di cosa si tratta.

Mediocredito italiano: storia

A seguito di quanto disposto dalla legge 445 del 1950, atta a finanziare le piccole e medie imprese, nacquero diversi istituti di dimensioni regionali. Questi istituti presero il nome di “Istituti regionali di mediocredito”, semplicemente “Mediocredito”, di cui Mediocredito centrale era il finanziatore.

Tra questi, nel 1953 a Milano fu fondato l’Istituto di credito per il finanziamento a medio termine alle piccole e medie industria della Lombardia, meglio conosciuto come Mediocredito Lombardo. Il principale finanziatore fu la Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde (Cariplo). Nel gennaio del 1992, Mediocredito cambiò passò dall’essere un ente di diritto pubblico a una società per azioni. Quattro anni dopo, nel dicembre del 1996, la Cariplo il principale azionista, detenendo il 79.37% di Mediocredito Lombardo, così come il 42.07% delle azioni di Mediocredito Abruzzese e Molisano e n il 42.32% di Mediocredito del Sud (entrambe successivamente assorbite da Mediocredito Lombardo)

Successivamente Mediocredito Lombardo acquisì la quota di maggioranza del Credito Industriale Sardo dal Ministro del Tesoro. Nel 2000 cambiò nome diventando Banca Intesa Mediocredito, poi Banca Intesa BCI Mediocredito, salvo poi tornare alla denominazione Banca Intesa Mediocredito nel 2003. Dopo la fusione con Sanpaolo IMI, da cui nacque Intesa Sanpaolo Group, poi rinominata Mediocredito Italiano, costituendo una delle principali società specializzate in factoring sia in Italia che a livello internazionale.

L’undici novembre del 2019, infine, Intesa Sanpaolo ha reso ufficiale la fusione per incorporazione di Mediocredito Italiano. Questa fusione fu parte del piano di assorbimenti delle controllate di Intesa Sanpaolo, previsto per il periodo dal 2018 al 2021. Ad oggi conta circa 900 dipendenti sparsi nelle sue 11 filiali. Il patrimonio netto ammonta a più di 2 miliardi con un utile che, nel 2018, si attestava sui 256 milioni di euro.

Cambiamenti dovuti alla fusione con Intesa Sanpaolo

Come già accennato, nel novembre del 2019 è avvenuta la fusione tra Intesa Sanpaolo e Mediocredito Italiano, sua controllata. Attraverso questa fusione sono state messo insieme le competenze del Gruppo al servizio dei clienti, offrendo una vasta gamma di servizi. Mediocredito Italiano ha quindi potuto continuare a offrire ai suoi clienti i suoi servizi negli ambiti del factoring, del leasing, delle operazioni di finanza strutturata e dell’accesso ai finanziamenti agevolati.

In altre parole, le attività quotidiane e i servizi erogati agli ex clienti di Mediocredito Italiano non hanno subito cambiamenti né interruzioni. I clienti hanno infatti continuato a usufruire del supporto di Mediocredito Italiano attraverso le filiali di Intesa Sanpaolo per quanto riguarda le interazioni fisiche. Nell’ambito delle operazioni via web, invece, hanno continuato a essere disponibili i portali Leasing e Factoring.

Per quanto riguarda le coordinate bancarie per i pagamenti con addebito diretto, queste sono automaticamente aggiornate al momento della fusione, mentre i dati di accesso dei clienti sono rimasti i medesimi.

Servizi offerti da Mediocredito Italiano

A seguito della fusione con Intesa Sanpaolo, i servizi offerti da Mediocredito Italiano si sono ampliati. Ad oggi, tra quelli reperibili e sponsorizzati sulla relativa pagina web della fusione, possiamo trovare:

  • finanziamenti per investimenti
  • advisory e finanza strutturata
  • supporto ai flussi della supply chain
  • sostegno per la rimodulazione del passivo
  • accesso ai fondi disponibili a condizioni di favore per il sostegno all’economia tramite garanzie pubbliche
  • assistenza per la verifica della sostenibilità dei progetti
  • consulenza per l’internazionalizzazione della produzione e delle vendite

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