Lettera di dimissioni senza preavviso: si può fare?

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Lettera di dimissioni senza preavviso: si può fare? Il dovere di dare il preavviso prima dell’interruzione di un rapporto di lavoro subordinato spetta al datore di lavoro e, in egual misura, al dipendente

Lettera di dimissioni senza preavviso: facciamo chiarezza!

Sia nel caso di dimissioni che nel caso di licenziamento, la legge dà indicazione di avvisare la controparte contrattuale dell’incombente chiusura del rapporto.

Nel caso di preavviso non pervenuto, la parte che ha interrotto il rapporto di lavoro deve obbligatoriamente versare all’altra parte contrattuale un’indennità cosiddetta “indennità di mancato preavviso” o “indennità sostitutiva del preavviso“.

Nel caso in cui il dipendente non abbia dato il preavviso in anticipo, viene trattenuto lo stipendio dell’ultima mensilità o una quota del TFR; il consiglio è quello di dimettervi esclusivamente per giusta causa.

Nel caso in cui vi dimetterete senza giusta causa, perderete l’indennità di disoccupazione e dovrete addirittura pagare il preavviso. Infatti, l’INPS ha specificato che “le dimissioni non sono riconducibili alla libera scelta del lavoratore poiché sono indotte da comportamenti altrui, idonei ad integrare la condizione di improseguibilità del rapporto di lavoro“.

Se siete un’azienda, invece, una giusta causa potrebbe essere il licenziamento disciplinare per gravi motivi di condotta del lavoratore.

Il diritto all’indennità di disoccupazione si acquisisce solo ed esclusivamente se la perdita del lavoro non dipende da una vostra scelta perchè tutte le volte in cui sarete voi a decidere di lasciare il lavoro perderete l’indennità di disoccupazione.

Il preavviso, inoltre, è d’obbligo solo in caso di contratti a tempo indeterminato ma, quando scade il contratto tempo determinato, non sussiste nessun obbligo di preavviso e, allo stesso modo, non sussiste quando c’è una mancata ripresa di lavoro dopo una reintegrazione.

Entrambi, dipendente e datore di lavoro, non dovranno dare preavviso solo quando la chiusura del contratto di lavoro dipenda da gravi cause che non permettono la prosecuzione del rapporto di lavoro.

Sia il dipendente che il datore che il datore di lavoro non devono dare il preavviso solo nel caso in cui la cessazione del rapporto di lavoro dipende da una causa grave che non consente anche per poco la prosecuzione del contratto.

Dal giorno in cui tutti e due le parti sono a conoscenza della situazione, inizia a conteggiarsi il periodo di preavviso considerando da calendario sia i giorni lavorativi che non, mentre la durata del termine di preavviso è decisa dai contratti collettivi.

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