Duration formula: come si usa per le obbligazioni? Che cosa c’è da sapere?

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Quando ci si approccia agli investimenti in Borsa e al mondo della finanza, non è da sottovalutare uno studio approfondito di tutti i suoi componenti. Comprendere quali e quanti sono i meccanismi che regolano il mercato e il suo funzionamento è una parte fondamentale se si vuole diventare esperti della materia e, di conseguenza, rendere profittevoli i propri investimenti. In particolare quando si parla di obbligazioni può rilevarsi cruciale sapere a cosa serve la duration formula, ovvero la durata finanziaria di una obbligazione o di un altro titolo. Vediamo quindi che cos’è la duration formula, come si calcola e come è impiegata nel caso delle obbligazioni.

Che cos’è la duration formula?

Come già accennato in apertura, quando si parla di duration formula si fa riferimento a un indicatore sintetico utilizzato per i titoli obbligazionari. Il suo scopo è quello di rendere una valutazione degli investimenti, prendendo in considerazione anche gli eventuali rischi e le possibili variazioni dei tassi di interesse. Per questo motivo il suo valore è espresso in senso temporale, ovvero in giorni e in anni. Il risultato indica infatti il momento in cui un titolo a reddito fisso diventa profittevole, ovvero restituisce all’investitore non solo il capitale inizialmente investito, ma anche delle cedole ottimali.

Va da sé, quindi, che si tratta di un valore che si impiega nei mercati obbligazionari per determinare la volatilità di un titolo obbligazionario, anche se in misura approssimativa. Un buon risultato per una obbligazione valutata con la duration formula è costituito da una duration molto alta. Infatti, più è alto il valore della duration formula e maggiori sono i profitti (rendimenti) previsti  a fronte di rischi più bassi.

Come si calcola?

Per quanto riguarda invece il calcolo vero e proprio della duration formula, come prevedibile esiste una vera e propria formula matematica. La formula della duration è stata elaborata per la prima volta dall’economista canadese Frederick Macaulay e appare come segue:

Dove t equivale al tempo e tm alla scadenza (anche detta maturity). Ne consegue che la differenza tm- t equivale alla vita a scadenza (time to maturity). Da questa formula si può a sua volta ricavare la scadenza media aritmetica, altro componente tramite il quale determinare la durata media finanziaria.

Oltre alla Duration classica, inoltre, si può calcolare anche la cosiddetta Duration modificata. Questo calcolo ha lo scopo di valutare le variazioni dei prezzi dei titoli nel momento in cui varia il rendimento interno. Anche in questo caso ci si può avvalere di una specifica formula matematica che appare come di seguito:

DM = D/(1+r)

In cui R rappresenta il rendimento interno e D rappresenta il valore della Duration classica.

A cosa serve la Duration formula?

Come si utilizza quindi il dato ricavato dalla formula sopra riportata? Quando ci si trova alle prese con la gestione di un portafoglio di titoli obbligazionari è molto importante saper impiegare la formula della duration. Come abbiamo già accennato più su, grazie a questo calcolo possiamo determinare la sensibilità dei titoli obbligazionari alle eventuali variazioni dei tassi d’interesse. Ciò si rivela di cruciale importanza, in quanto variazioni in negativo possono portare a perdite anziché profitti. Saper impiegare il calcolo della duration significa ridurre al minimo i rischi derivanti alle variazioni dei tassi di interesse.

In più, dal momento che il valore della duration è proporzionale al rischio, ottenere un valore basso significa avere buone probabilità di percepire un buon rendimento e allo stesso tempo ridurre i fattori di rischio dell’investimento. In parole povere, quando la scadenza del titolo obbligazionario aumenta, la duration si allunga. Quando invece sono il tasso di rendimento delle cedole e il rendimento a scadenza ad aumentare, la duration si accorcia. Nel caso in cui non sussistano cedole sul titolo, la duration equivale alla naturale scadenza del titolo.

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