Nonostante le recenti statistiche circa la ripresa dell’economia italiana, nonché il migliorato atteggiamento dei connazionali nei confronti della crisi, sembra che nuovi e più aggiornati dati siano destinati a sconvolgere le finora positive aspettative della classe politica nostrana.
In particolare è l’Istat a sottolineare come, nell’anno passato, più di una persona su quattro abbia rischiato la povertà, così come l’esclusione sociale. Secondo gli standards adottati nell’ambito della strategia di Europa2020, infatti, il 28,3% degli italiani ha vissuto in condizioni di povertà e disagio sociale. L’indicatore che ha permesso la riscossione dei dati rimane stabile rispetto al 2013, ma è la diffusa condizione di grave deprivazione a preoccupare gli esperti. A subirne i maggiori e più significativi effetti sono, infatti, i genitori soli e le famiglie con tre o più minori a carico; ad onor di ciò, dal 2013 al 2014 le suddette categorie hanno registrato un ulteriore peggioramento della loro condizione economica (+4,3%).
Un importante tassello nella lotta alla povertà potrebbe essere il recupero degli sprechi alimentari, come evidenziato dall’Onorevole Maurizio Martina, ministro per le Politiche Agricole. Queste le sue parole: “I dati pubblicati dall’Istituto nazionale di statistica ci dicono quanto sia importante non abbassare la guardia nel contrasto alla povertà ed all’inclusione sociale, che riguarda ancora sei milioni di italiani. (…) L’obiettivo del Governo è di destinare, a chi ne ha bisogno, un milione di tonnellate di eccedenze alimentari, entro il 2016”. La legge contro gli sprechi è al momento in discussione in Parlamento, tuttavia è presumibile una rapida approvazione della stessa, per far fronte ai problemi fin qui riscontrati.
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