Milano, ripresa del lavoro ma crescita della precarietà

I cupi scenari portati dalla depressione economica del 2008 sembrano soltanto un lontano ricordo, almeno per quanto riguarda la situazione del mercato del lavoro a Milano e in Lombardia. Il 2015, infatti, ha condotto ad una ripresa, seppur lenta e non priva di ostacoli, dopo anni di stenti e lacune occupazionali estremamente evidenti. A livello regionale, è possibile individuare un numero di occupati dipendenti in netto rialzo, con oltre 3,3 milioni di unità ed un livello globale pari a quello antecedente alla crisi iniziata a partire dal 2008. Un dato confortante, è vero, ma che non nasconde quelle che solo le criticità latenti di un mercato ancora in affanno.

Il numero degli occupati indipendenti (commercianti e artigiani), infatti, ha fatto registrare una flessione di 90 mila unità; il taso di disoccupazione in tal senso resta, quindi, più che raddoppiato rispetto al 2008, creando così problematiche per il riassorbimento delle forze lavoro all’interno dei vari ambiti occupazionali regionali. Tra l’altro, l’unica strada percorribile al momento è rappresentata dalla modalità del contratto di lavoro part-time involontario, il quale dà accesso a orari settimanali ridotti e a redditi che non bastano per il sostentamento di un nucleo familiare tipo.

Insomma, sebbene il lavoro a Milano e in Lombardia sia in netta ripresa – complice anche l’ultimo Expo -, non mancano quelle che sono le zone d’ombra di un mercato ancora alle prese con svariate arretratezze, tecnologiche e umane, che ne minano la credibilità in Italia così come all’estero. Un quadro di lavoro precario preoccupante al quale va posto necessariamente rimedio.

Ma come si fa a trovare lavoro in un momento come questo? Per prima cosa è molto importante realizzare un curriculum vitae europeo che possa permetterci di dare un’immagine completa e professionale della nostra figura lavorativa. Attraverso il curriculum,infatti, l’azienda si fa una primissima e sommaria immagine di noi e, molte volte, è proprio un curriculum ben fatto a fare la differenza tra una colloquio di lavoro e uno scarto.

Inutile dire che sul curriculum non deve essere scritto nulla di falso altrimenti è fisiologico che lo step successivo non andrà a buon fine. Anche le competenze individuali devono esser quanto più specifiche possibili. Oggi, in un mercato del lavoro sempre più scarso, è bene distinguersi dalla massa aumentando, così le possibilità di trovar eun impiego ben retribuito.

A questo proposito pubblicheremo, nelle prossime settimane, una guida specifica sulle competenze che non possno mancare nel tuo curriculum se vuoi trovare lavoro velocemente!

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