Non solo laureati, i cosiddetti «cervelli in fuga», e disoccupati ma anche intere famiglie e giovani coppie lasciano l’Italia per cercare fortuna in nuove terre.
Gli italiani che lasciano la propria Patria sono, oggi, il 49% in più rispetto al 2005. Si è ritornati, dunque, ai livelli del dopoguerra e non si parte più solo dal Sud, ma le regioni del Veneto e della Lombardia sono al primo e al terzo posto.
Ma dove vanno tutti questi emigranti? Si dirigono verso 196 Paesi diversi, perchè la crisi è ormai un fenomeno diffuso ovunque.
L’Europa rimane la meta più ambita: il 53% dei nostri connazionali sceglie la Germania, la Svizzera, la Francia e il Regno Unito. Questi paesi attraggono i nostri cervelloni perchè investono in ricerca ed innovazione a differenza dell’Italia.
Aumentano, inoltre, le fughe verso Paesi in forte crescita economica come la Cina e gli Emirati Arabi, che offrono opportunità più che valide a profili qualificati e dinamici.
Oggi, i nostri ragazzi scelgono sempre più l’Irlanda dove uno stipendio base per un laureato parte dai 25.000 euro l’anno e in breve arriva anche ai 55.000. Niente male, soprattutto se si pensa che Italia questo è a dir poco impossibile.
In definitiva ci si sposta per due motivi: o per migliorare una situazione lavorativa già buona ma che all’estero potrebbe diventare più che allettante o perchè in terra natia le delusioni e le occasioni scadenti la fanno da padrona. In Italia si richiede un’esperienza che, però, nessuno offre.
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