Il flop della legge Delrio sul riordino delle Province

E’ ormai evidente agli occhi di tutti che la riforma Delrio non sia stata un successo, anzi che invece, sia costata uno sproposito. Uno sproposito da 2 miliardi di euro.

La legge era nata per apportare un riordino delle Province e l’istituzione delle Città metropolitane, e avrebbe dovuto, inoltre, effettuare un taglio della spesa di 1 miliardo di euro. Non è andata proprio così.

Renzi ha definito inutili quegli enti che, invece, oggi gli e ci costano 2 miliardi. Infatti, gli enti inutili si sono ripresi quasi tutto il denaro, strappando allo Stato anche un accordo economico per il futuro. A conti fatti, le Province hanno incassato 495 milioni per viabilità ed edilizia scolastica, 100 milioni per la manutenzione delle strade provinciali attraverso l’intervento dell’Anas, 70 milioni per le Regioni, ma destinate alle spese sostenute dalle Province per l’assistenza ai disabili sensoriali, e 60 milioni per risolvere problemi nati qua e là in questa fase di transizione che dovrebbe finire quest’anno.

Per quel che riguarda il futuro, sono previsti 470 milioni di euro per ogni anno dal 2017 al 2020 e 400 milioni annui dal 2021. Hanno pensato proprio a tutto!

Ma la storia non finisce qui: Upi e Anci, Associazione dei Comuni Italiani, chiedono tramite il decreto Milleproroghe, la conferma dei contratti a tempo determinato nelle Province e nelle Città metropolitane fino al 31 dicembre 2016, in scadenza nel 2015.

Nel frattempo 20 mila dipendenti sono stati distribuiti nei vari enti pubblici senza un vero e proprio progetto.

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