Al di là di ogni più rosea previsione, l’Italia e il Governo Renzi festeggiano la crescita Pil dell’1% durante l’anno in corso e attendono con entusiasmo il raggiungimento dell’1,5% previsto per il 2016, dopo lo sconfortante 0,4% toccato nel 2014.
Questo risultato sancisce il risveglio dell’economia nostrana,nonostante la situazione globale, europea ed internazionale, non sia delle migliori.
Scrive il Premier Renzi sul suo profilo Facebook: “Questo importante risultato e’ la prova che le riforme funzionano e che l’Italia ha rialzato la testa, ponendo fine alla dittatura dello zero virgola. Ripartono i consumi e scende il debito, possiamo effettuare tagli alle imposte e accrescere i posti di lavoro. Un grande succeso, non del Governo ma di tutta l’Italia”.
Da Bruxelles, la Commissione Europea conferma il risultato e spiega: “In queste condizioni vedremo il tasso d’occupazione italiano impennarsi, i redditi saranno sostenuti e aumenteranno i consumi. Di conseguenza acquisterà maggior peso la domanda interna”.
Infatti, secondo le previsioni del Centro Studi di Confindustria nei prossimi due anni saranno possibili quasi 500 mila nuovi posti di lavoro grazie agli effetti conseguenziali del Jobs Act: tra il 2015 e il 2017 l’occupazione crescerà dell’1% mentre la percentuale di disoccupati scenderà lentamente a causa della diffusa sfiducia radicata negli ultimi anni nei confronti di possibilità lavorative concrete e passerà dal 12,2% di quest’anno all’11,8% del prossimo anno, fino all’11.6% previsto per il 2017.
Questo e’ un nuovo inizio per il nostro Paese dopo circa dieci anni – un tempo infinito – di pesante recessione e prospettive fosche per il popolo italiano che ha toccato con mano per la prima volta le varie forme della povertà e della disperazione dopo decenni di sfrenato consumismo.
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