Contratto a chiamata 2018 cosa c’è da sapere 

contratto

Il contratto a chiamata, o lavoro intermittente, consiste in una delle tipologie di lavoro precario più diffuse, oggi come oggi. Il contratto a chiamata, conosciuto anche come lavoro intermittente, è una delle forme di contratto alternativo più usate, adesso che i voucher dell’INPS sono stati definitivamente aboliti. Tuttavia si tratta, appunto perché forma contrattuale atipica, di un contratto abbastanza particolare e non può essere stipulato in tutti i casi. Ci sono dei limiti per il contratto a chiamata che bisogna sempre conoscere.

contrattoQuesta forma contrattuale è stata introdotta dalla legge Biagi, ed è chiamata anche Job on call, in inglese. Poi il Jobs Act del PD l’ha rivista e mantenuta. Questo contratto, lo si capisce dal nome, è pensato per permettere al datore di lavoro di usufruire del lavoro del soggetto a chiamata, quindi potendo modulare le chiamate sulla base delle sue effettive esigenze lavorative. Non è un caso che il contratto a chiamata sia molto usato dai datori di lavoro delle zone turistiche soprattutto nei periodi dell’anno dove c’è una grande presenza di clienti.

Il contratto a chiamata è un contratto di lavoro subordinato. Una volta stipulato, esso si basa sul fatto che il lavoratore si recherà al lavoro non in orari concordati, ma al bisogno del datore di lavoro, per esempio quando ci sono dei picchi di lavoro che richiedono la sua presenza. Non a caso questo contratto è molto diffuso nel settore turistico, dello spettacoloso e della ristorazione. Bisogna tenere conto dei limiti della legge: il contratto a chiamata può essere stipulato con persone con meno di 24 anni e più di 55 anni.

Quando si può fare un contratto a chiamata?

Il contratto deve essere motivato da esigenze di prestazione di carattere discontinuo e intermittente. Inoltre il contratto a chiamata non può superare i 400 giorni in 3 anni (con eccezioni per il settore del turismo, dello spettacolo, dei pubblici esercizi). Il datore di lavoro è obbligato a comunicare tramite SMS la chiamata (se la chiamata deve essere effettuata entro l 12 ore successive) o mail, entro 30 giorni dalla chiamata, ad un indirizzo PEC. Il contratto di contratto a chiamata deve indicare il luogo e le modalità di svolgimento del lavoro, il trattamento economico e normativo al quale è sottoposto il lavoratore subordinato, le modalità e tempistiche della chiamata, le norme della sicurezza sul lavoro.

Un soggetto può anche fare più contratti a chiamata come lavoratore, purché non vi sia concorrenza fra le imprese e purché sia possibile lo svolgimento di due lavori.

Si tenga inoltre conto che il lavoro intermittente è vietato per:

  • sostituire i lavoratori in sciopero
  • se l’azienda nei sei mesi precedenti ha effettuato licenziamenti collettivi o sospensione o riduzione di orario
  • se l’impresa non ha effettuato la valutazione dei rischi.

Leggi sullo stesso argomento:

Be the first to comment on "Contratto a chiamata 2018 cosa c’è da sapere "

Leave a comment

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi