Di una cosa possiamo esser sicuri: un aumento di stipendio non arriva mai se non lo chiediamo prima. E noi donne, dobbiamo ammetterlo, non siamo delle campionesse a parlare di soldi. Lo sapevate che gli stipendi femminili sono più bassi del 16% rispetto a quelli dei colleghi maschi? In sostanza, è come se le donne lavorassero circa 60 giorni, gratis!
Questo non significa prendersela con chi guadagna di più, ma imparare finalmente a negoziare e far valere le vostre capacità lavorative.
In primo luogo, tenendo a bada l’emotività, cercate il momento adatto per porre le vostre richieste al capo, magari dopo aver ottenuto un buon risultato, e fissate un appuntamento con lui o con il responsabile del personale.
Occorre aver ben presente la cifra che andrete a chiedere, per cui consultate siti, riviste di settore o confrontatevi con chi fa lo stesso lavoro ma in un azienda diversa.
Durante il colloquio, evidenziate i vostri punti di forza facendo riferimenti a casi concreti precedenti, e mai, dico mai, attaccate con lamentele e paragoni con altri colleghi.
Avendo le idee chiare sul corrispettivo da chiedere siate coincise ma disponibili a contrattare.
E’ normale che la controparte guarderà i suoi interessi: per cui siate pronte a rilanciare, rispettose ma decise.
Se la vostra richiesta non viene accettata non demoralizzatevi: di questi tempi potrebbero esserci numerosi motivi per cui non vi è stato concesso l’aumento. Ma non disperate, potete sempre cambiare azienda sfruttando le vostre reti di conoscenza del settore.
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